Filantropia nell'era social
Nuovi concept e strategia di comunicazione per aiutare la rete di fondazioni e casse di risparmio italiane a diffondere valori di unità e solidarietà durante la giornata del 1 ottobre.
La sfida
Dal 2013, il 1° ottobre di ogni anno il network europeo delle associazioni nazionali di filantropia (Dafne) - di cui Acri e Assifero fanno parte – promuove la Giornata Europea delle Fondazioni (The European Day of Foundations and Donors). In questa data in tutto il continente si svolgono eventi, convegni e spettacoli, per dare a livello comunitario una riconoscibilità sempre più ampia e condivisa delle fondazioni, enti spesso ignorati dal grande pubblico, ma che insieme al mondo del volontariato e del Terzo settore concorrono ad alimentare e innovare il welfare e la cultura in tutta Europa.
L’evento coinvolge più di 147,000 fondazioni e istituti filantropici in 28 Paesi Europei. Un’occasione di riflessioni, confronti e festeggiamenti molto sentita dagli operatori del settore ma sconosciuta ai più. ACRI ci ha chiesto di lavorare ad una nuova strategia di comunicazione per la Giornata Europea delle Fondazioni e dei Donatori nel contesto nazionale italiano.
La sfida era individuare una strategia condivisa da tutte le fondazioni che fosse anche in grado di incuriosire le loro comunità.
Il nostro obiettivo è stato quello di ideare un messaggio che non riguardasse solo alcuni dei campi di intervento delle fondazioni (il cosa), ma i valori che sono alla base del loro agire (il perché). Per riuscire a coinvolgere maggiormente i cittadini, la richiesta comprendeva la costruzione di una campagna social corredata di piano editoriale e Call To Action.
Abbiamo immaginato e realizzato una serie di campagne sincronizzate tra i vari enti partecipanti con la possibilità di essere rafforzate da eventi realizzati in occasione della Giornata dagli stakeholder delle fondazioni sui vari territori tramite l’attivazione di media partnership, il coinvolgimento di testimonial e l’apertura di collaborazioni con le scuole.
La metodologia
Il fulcro dell’evento doveva essere centrato sull’importanza del Terzo Settore e su come il suo operato deve essere valutato soprattutto rispetto alle ricadute che i suoi sforzi hanno sul territorio e le comunità.
Uno degli aspetti più stimolanti del progetto è stato quello di poter ragionare sui 3 anni, immaginando come l’evento potesse andare a trasformarsi nel tempo. In quest’ottica abbiamo optato per una strategia spalmata nel triennio, in cui ogni anno fosse caratterizzato da una diversa Call To Action.
L’idea era quella di realizzare una serie di eventi (digitali e non) concepiti per svilupparsi ed ampliarsi degli anni.
Lo scopo delle campagne distribuite sul triennio è stato quello di accompagnare cittadini di ogni ordine e grado in un percorso di scoperta, sensibilizzazione e finalmente partecipazione. Per fare ciò, il percorso è stato scomposto in:
Anno 1 -> Scoprire il Terzo Settore e il ruolo delle Fondazioni sul territorio
Anno 2 -> Simpatizzare con il Terzo Settore iniziando ad interagire con la comunità
Anno 3 -> Agire in prima persona come attori del cambiamento
Porre al centro il valore dell’azione degli operatori del Terzo Settore si è rivelata una scelta vincente dal punto di vista della partecipazione degli enti distribuiti sul territorio italiano.
Anno 1 -> Scoprire
La campagna del primo anno doveva concentrarsi sulla scoperta del Terzo Settore e il ruolo giocato dalle Fondazioni sul territorio.Ma come riuscire a raccontare in un solo slogan l’operato di un cosí vasto numero di Fondazioni con risorse molto diverse e che agiscono in ambiti molto diversi, spaziando dalla lotta alla povertá educativa, passando dai diritti umani fino alla preservazione del patrimonio culturale e ambientale?
Ci siamo riusciti con l’hashtag #quantocambia individuando un filo conduttore che focalizzasse l’attenzione non tanto sulle attività delle fondazioni né sulla quantità di risorse che esse impiegano per realizzare i loro progetti, quanto piuttosto sui valori che accomunano tutte le fondazioni (di origine bancaria e non) e che sono alla base del loro operare nei diversi settori.
Quanto cambia unire le forze? Quanto cambia collaborare per cambiare il significato alle cose? Cooperare e credere nell’attivazione della comunità, lavorare per rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona, favorire il cambiamento per generare un vero progresso che migliori le società.
Tra i mesi di settembre e ottobre 2019 è riuscito ad incrementare l’attività delle pagine social delle Fondazioni del 90%.
Insieme ad ACRI abbiamo pianificato un vero e proprio Flash-Mob online che ha attivato prima le Fondazioni, alle quali abbiamo chiesto di postare sui propri canali social alcuni post seguendo un piano editoriale concertato in grado di garantire massima copertura durante le varie fasi delle giornate e settimane e in un secondo momento è riuscita a coinvolgere tutti coloro che condividevano i valori di solidarietà e pluralismo alla base dell’operare delle Fondazioni, i quali hanno potuto partecipare alla campagna pubblicando sui propri canali social un’immagine con l’hashtag #quantocambia.
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Anno 2 -> Simpatizzare
Il 2020 ci ha colto inaspettati con una pandemia globale che ha sconvolto le nostre vite e resterà per sempre nell’immaginario comune. Nonostante lo stato di emergenza sotto Covid-19, le Fondazioni Italiane hanno deciso di non mancare nemmeno questo Primo Ottobre - prova della loro ben consolidata perseveranza - non solo senza interrompere i festeggiamenti ma alzando addirittura i toni.
Tutti quanti alle ore 11:00 hanno eseguito un’interpretazione dell’Inno alla gioia, inno ufficiale dell’Unione Europea, per poi procedere fino a sera con un susseguirsi di incontri, presentazioni, mostre e laboratori, per raccontare le tante storie di inclusione sociale promosse dalle Fondazioni. Con l’obiettivo di lanciare un forte messaggio di speranza, abbiamo ideato il nome #risuonaitalia e realizzato un video promozionale per fare il carico di energia e incuriosire gli utenti.
Per la Giornata delle Fondazioni 2020 siamo scesi in piazza - virtuale e non - con più di 10.000 musicisti sparsi in 50 città italiane per uno dei più grandi concerti simultanei del Paese.
Proprio in questo anno particolare la Giornata Europea delle Fondazioni voleva essere un’occasione per lanciare un’esortazione a ripartire tutti insieme all’insegna della solidarietà e dello spirito di comunità. Le orchestre giovanili coinvolte sono infatti espressione di progetti di contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, oltre che di formazione musicale d’eccellenza.
Da Torino a Palermo, da Milano a Napoli hanno coinvolto i giovani protagonisti di progetti di formazione e di iniziative di riscatto individuale e di comunità, attivate grazie alla “messa in rete” di organizzazioni del Terzo settore, con fondazioni, istituzioni locali e ragazzi. Orchestre di giovani talenti della musica classica e di bambini che stanno imparando a suonare in centri culturali e spazi per l’aggregazione, orchestre multietniche, complessi jazz e di musica popolare.
Si sono aggregati in tutta la Penisola: dalle città ai piccoli centri, da Nord a Sud, dalle periferie e dalle aree interne. Perché suonare insieme vuol dire imparare a convivere e a condividere regole ed emozioni. Per molti dei ragazzi e delle ragazze che partecipano a questi concerti,la musica rappresenta un’opportunità concreta per realizzare i propri sogni, e in molti casi una reale alternativa alla povertà educativa o alla violenza della strada.
Nel 1° ottobre hanno visto l’occasione per condividere queste esperienze con tutta la comunità, a livello locale e nazionale; ponendo all’attenzione di istituzioni e opinione pubblica anche il necessario recupero della “centralità” dei ragazzi e dei giovani, con le loro esigenze, i loro sogni e le loro aspettative.Si è rivelata un’occasione per promuovere e rilanciare una idea di Paese che si fonda sulla solidarietà e la coesione sociale e che intende valorizzare le nuove generazioni.
Scopri di più su #risuonaitalia con questo articolo pubblicato su VITA ->
Year 3 -> Azione!
Per l’ultima tappa del triennio, è stata scelta l'arte come un linguaggio capace di coinvolgere diversi e nuovi pubblici. L’iniziativa ha previsto la realizzazione di un’opera d’arte originale in uno spazio della città, emblematico dell’attività della Fondazione, per produrre una traccia capace di rimanere nel tempo. Ciascuna Fondazione partecipante è stata invitata ad attivare i propri partner nella realizzazione delle opere che sono state inaugurate e “svelate” durante la giornata del 1 ottobre.
I murales sono stati realizzati con la stessa matrice ma hanno visto liberare la creatività e l’unicità di ogni comunità che ha interpretato il tema in svariate sfaccettature. I murales infatti si sono trasformati in testimonianze di storie e di luoghi diversi, accomunati dall’essere lo spazio in cui si realizza l’attività quotidiana delle Fondazioni: accompagnare la comunità nella cura del territorio e di chi lo abita.
La campagna del 1° ottobre 2021 si è svolta sotto il nome “Non sono un murales – Segni di comunità” riuscendo a toccare 120 luoghi d’Italia e coinvolgere diverse comunità nella realizzazione di un’opera d’arte corale.
Più di 1.000 tra bambini, ragazzi, artisti, insegnanti, detenuti, persone disabili, migranti sono state coinvolti in percorsi guidati per realizzare murales basati su uno stencil comune dell'artista LDB.
Lo stencil è stato creato per l’occasione dallo street artist LDB.Gli interventi sono stati eseguiti in tanti luoghi diversi: scuole, ludoteche, centri di aggregazione in quartieri difficili, beni confiscati alla criminalità e riconvertiti in attività comunitarie, strutture per l’inserimento lavorativo dei disabili, parchi e tanto altro (l’elenco completo si trova nella mappa in questa pagina).
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